60° FESTIVAL DI NUOVA CONSONANZA
DIAMANTE VIOLA
16 dicembre ore 19,00. Mattatoio La Pelanda
piazza Orazio Giustiniani 4, Roma
Nel 60° festival, nozze di diamante di NC con la musica, un recital per viola sola, al femminile, con alcune prime delle principali protagoniste della scena italiana degli ultimi anni. Completa il programma l’imponente sonata di G. Ligeti.
In collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo – Il Mattatoio di Roma
Luca Sanzò viola
Silvia Colasanti (1975) Lamento (2023) versione* per viola sola
Carla Magnan (1968) Vortice di neve (2014)
Carla Rebora (1973) Discordi (2004)
Alessandra Bellino (1970) Cruda Corda* (2023)
Meditazione sull’aria delle variazioni Goldberg Di J. S. Bach
in occasione dei 60 anni di Nuova Consonanza
Sonia Bo (1960) Collana Viola* (2023)
in occasione dei 60 anni di Nuova Consonanza
György Ligeti (1923-2006) Sonata (1991-94)
Hora lungă / Loop / Facsar / Prestissimo con sordino
Lamento / Chaconne chromatique
Nuova Consonanza celebra oggi il suo 60° Festival.
Un Festival su 60 anni di storia, che raccontano anche la storia della musica colta occidentale tout-court, tanto Nuova Consonanza ha nel tempo impersonificato, accogliendo e dando voce in Italia alle ‘voci’ del contemporaneo. Oltre al tradizionale concerto frontale, tendenze, autori, forme diverse di spettacolo, i mille volti del teatro musicale, il video, la multimedialità, le performance improvvisative e quanto altro ancora proposto dalla scena internazionale sono stati al centro della sua programmazione.
Un percorso lungo, una strada dalle mille diramazioni e contraddizioni, come non poteva non essere in un’associazione che conta decine di soci.
Dunque, ricordare. Ricordare l’importante storia di un’associazione di musicisti dalle sensibilità differenti, che hanno proposto i loro lavori, ma anche accolto quelli degli altri, con l’intendo di svolgere una funzione culturale generale, di promozione e divulgazione della musica, restando in costante contatto con le altre discipline artistiche; ma anche ideare, produrre al passo con i tempi, con nuove forme di spettacolo, con la consapevolezza della storia, dell’essere qui a lanciare ponti sul futuro. Perché, crediamo, quella di Nuova Consonanza è una storia che ambisce al futuro, al suo costante rinnovarsi.
Non un festival-museo, né un’autocelebrazione tardiva ma, grazie agli insegnamenti dei fondatori, una ricognizione sul nuovo, una riflessione prospettica, dal passato all’oggi, consapevoli delle nostre radici.
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