Alla sua VI edizione, quest’anno è intitolato MUSICA E THANATOS, e ci porterà ad indagare la natura più profonda della musica. In un percorso che va da Josquin Desprez agli autori contemporanei, toccando Bach, Rossini, Verdi, Liszt, Chopin, Ligeti e molti altri, saranno illustrate le strategie retoriche che permettono alla musica di eludere la morte. Il mito di Orfeo ed Euridice illustra alla perfezione questa prerogativa: grazie al suo canto Orfeo può scendere nel regno dei morti, muovere a pietà gli dei inferi e far rivivere la sua Euridice; solo la fragilità umana lo induce a trasgredire l’ordine di non voltarsi prima di aver raggiunto la terra, e così la perde per sempre. Potenza e fragilità sono i due poli entro cui si gioca il rapporto fra musica e morte. L’opera costituisce un campo privilegiato di confronto fra questi due principi. Per secoli la rappresentazione in scena della morte di un personaggio ha seguito codici prestabiliti. Rossini e Verdi prediligono ancora tonalità specifiche per mettere in scena la morte dei loro personaggi. Quando cambia la tonalità prescelta, cambia anche la concezione della morte che l’autore vuole comunicare. Sarà possibile sperimentarlo, ascoltando le esecuzioni dal vivo offerte dagli allievi del Conservatorio. Il rapporto con Thanatos percorre anche la musica di Franz Liszt animando la sua ricerca di una ‘musica dell’avvenire’. Nel Novecento si sciolgono le convenzioni, ma persiste la necessità di elaborare il rapporto con la morte attraverso costruzioni retoriche. György Ligeti si confronta con i testi sacri della tradizione cristiana nel Requiem e in Lux Aeterna, sospendendo il tempo ed elaborando una retorica dell’ineffabile. Daremo infine la parola a una compositrice, Carla Rebora, che illustrerà le scelte compiute nel musicare alcuni Inni alla notte di Novalis, dedicati a Sophie, immagine della donna salvifica romantica. Anche in questo caso l’esecuzione dal vivo di un Hymne completerà l’esposizione dell’autrice. Daremo spazio quindi alla discussione, nello spirito della condivisione dei risultati della ricerca propria del Laboratorio.
Il concerto serale, intitolato: “Der Tod und das Mädchen”: donne salvifiche e donne portatrici di morte nel romanticismo europeo, rappresenta la naturale prosecuzione del Laboratorio. La figura femminile diventa nel romanticismo il catalizzatore di concezioni radicalmente opposte della morte, ora vista come dolce ritorno nel grembo della natura, ora come fine rapinosa e violenta della vita.
Ore 16,45
Carla Rebora – Carlo Lo Presti – Marco Pedrazzi
Donne salvifiche – donne portatrici di morte nel romanticismo europeo.
Comporre Novalis: Hymne 2 (da HYMNEN) di Carla Rebora e Carla Magnan
Esecutori: Regina Granda Vargas, soprano e Giancarlo Patris, contrabbasso
Ore 20.30
Poesia e donne
Carla Rebora
I sette segreti (2008) per pianoforte a 4 mani (dall’Antologia di Spoon River)
Rosita Piritore e Marco Pedrazzi, pianoforte
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