Orchestra Sinfonica Abruzzese
Marco Moresco, direttore
“Sono alla costante ricerca di un linguaggio musicale che non sia più quello dell’avanguardia, ma allo stesso tempo non torni indietro al XIX secolo.” Con questa frase pronunciata nel 2002 in una famosa intervista, György Ligeti conferma, o forse “sdogana”, un percorso musicale nuovo, in verità, già intrapreso prima da diversi compositori. Ovviamente non si tratta di avversione nei confronti dell’avanguardia, piuttosto, invece, di un possibile superamento di alcune barriere attraverso l’apertura culturale, inclusiva verso le differenze sonore del mondo musicale contemporaneo e storicizzato.
In questa programmazione cerchiamo il superamento di quelle certezze che elevarono alcuni modelli formali, matematici, ideologici e dogmatici, a unici aspetti fondanti della composizione di un pezzo. Quei modelli dovevano essere quasi l’unico aspetto di cui tener conto, spesso senza includere nessuna problematica in senso estetico o di reale riuscita della composizione.
Quattro le nuove commissioni affidate dall’ISA a compositori che hanno già consolidato il loro percorso artistico: Fabrizio De Rossi Re, Paolo Rosato, Carla Magnan e Edgar Alandia. (Stefano Taglietti)
LEGERE FLORES
Commissione ISA – Prima esecuzione assoluta
La capacità ancestrale che gli antichi possedevano di orientarsi nel tempo era la stessa presente anche in animali e piante: il canto e il volo degli uccelli o la vita ciclica di fiori e piante oltre a trasformarsi in puntuali calendari stagionali indicavano l’ora del giorno e della notte. Anche i fiori disegnati dal punto di vista sonoro, da Georg Muffat ad esempio, ci portano a superare il tempo fisico, quello che banalmente possiamo misurare con l’orologio, per andare verso le aporie del tempo musicale: gli orologi di Jean Francaix o di Linneo, sono orologi che camminano seguendo una cadenza molto imprecisa, quella dell’apertura delle corolle dei fiori.
Gli orologi astronomici possono includere il tempo siderale e i nodi lunari con meccanismi tanto affascinanti quanti complessi. Esichio (grammatico greco) descrive la percezione dello scorrere del tempo attraverso l’osservazione delle ombre. Da queste magnifiche definizioni e creazioni dell’uomo, LEGERE FLORESconfronta visioni sonore lontane nello spazio, costruite su presenze impalpabili sempre sul punto di svanire. (Carla Magnan)
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