IL SOGNO DI KEPLERO
in collaborazione con Materelettrica
Orchestra Sinfonica di Matera OSM, Auditorium Gervasio di Matera
Alessandro Calcagnile – Direttore
DE STELLA NOVA in Pede Serpentarii / Homage to Johannes Kepler
per orchestra di Carla Magnan
Commissione OSM
Note all’ascolto
De stella nova in pede serpentarii, et qui sub ejus exortum de novo iniit, Trigono Igneo. Pragae 1606
L’11 settembre del 1604 la luce di una nana bianca esplosa in una supernova raggiunse la Terra. L’esplosione, proveniente da una distanza di soli 20.000 anni luce dalla Terra e presumibilmente avvenuta attorno al 18000 a.C., fu visibile anche a occhio nudo per diversi mesi: l’evento venne documentato da vari astronomi del tempo, tra i quali anche Keplero – e da lui la supernova prese il nome.
De stella nova di Keplero è una opera ampia suddivisa in quattro parti nella quale l’autore tratta della Nova dalla pagina 148 alla pagina 168, con disegni che ben ne documentano la posizione.
Nella carta sono posizionate le stelle appartenenti alle costellazioni intorno al Serpentarius delle quali 47, tratte dal catalogo di Tycho Brahe, appartengono alle costellazioni del Serpens, Serpentarius, Scorpio e incorniciano il fenomeno.
La nova è segnalata con la lettera N nel piede destro della costellazione intorno al quale sono segnalate le posizioni dei pianeti Giove, Saturno e Marte (Trigono Igneo) per due periodi distinti: la prima decade del dicembre 1603 e la prima decade dell’ottobre 1604.
A 400 anni dopo il primo bagliore della supernova, l’esplosione è ancora in fortissima espansione…..
Queste rare configurazioni tra pianeti esterni e l’apparizione della Stella Nova portano Keplero a compilare la quarta parte del libro dove configura l’ipotesi che un’ analoga situazione abbia ispirato la vicenda dei Re Magi e per la data di nascita di Cristo ipotizza l’anno 5 B.C..
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