LE VOCI DEL VIOLONCELLO, di Claudio Pasceri
“Nei suoni che si ascoltano all’atto del concerto confluiscono molte voci, molti
registri. C’è, all’origine di tutto, l’idea creatrice del compositore, senza la quale
nulla seguirebbe. C’è dunque l’intenzione interpretativa del concertista, infine vi è la
voce del violoncello che tutto raccoglie e consegna in forma di parola musicale.”
(Claudio Pasceri)
Programma
Carla Magnan, AÉRÉ
Salvatore Sciarrino, AI LIMITI DELLA NOTTE
Luciano Berio, LES MOTS SONT ALLÉS
J. S. Bach, dalle SUITE BWV 1007 – 1008 – 1010 – 1011
Tak Cheung Huim, PROLOGUE
Esistono una grammatica, un codice musicale da un lato ed un contenuto, un messaggio artistico dall’altro. Di molta musica scritta oggi spesso ignoriamo la grammatica, addirittura l’alfabeto; è quindi evidente non capirla. Questo non ha tuttavia nulla a che vedere con la complessità del suo contenuto. Trovo che in molti casi, una volta “decriptato” il codice, la musica di oggi sia di facile ascolto, lineare, univoca. Il linguaggio di Bach ci è familiare, ma riserva invece una tale immensità di percorsi per il pensiero da essere estremamente complesso ed
enigmatico. (Claudio Pasceri)
“Il Violoncellista meraviglioso Claudio Pasceri mi ha impressionato tanto per via della sua musicalità e della maestria sovrana sul suo strumento, nonché per la sua competenza nella musica di oggi”. (Helmut Lachenmann)
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