Biografia

Carla Magnan, compositore e didatta, si è diplomata in composizione, pianoforte e clavicembalo nel conservatorio “N. Paganini” di Genova, perfezionandosi in seguito all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma (2003) sotto la guida di Azio Corghi, all’Accademia Chigiana di Siena con assegnazione di Borsa di studio ed alla Fondazione Romanini di Brescia. Altre esperienze formative includono quelle con Giorgio Gaslini, Carlo Savina, Detlev Gardner, John Harbison, Chester Biscardi e Mauricio Kagel.

Nel febbraio 2000 ha vinto, come clavicembalista, una borsa di studio della Comunità Europea per il Corso di Alto Perfezionamento in musica antica alla Scuola Musicale di Saluzzo, diplomandosi nell’agosto successivo.

“L’attività di clavicembalista e lo studio della cosiddetta musica antica le hanno creato una forma mentis aperta alle sollecitazioni culturali che provengono dal Barocco e dal Classicismo, richiami che non si ritrovano esplicitamente nel suo modo di comporre ma che corrono sotterranei, indirizzando il senso della forma e del suono, in un sapiente gioco segreto di rimandi che si cercano e si perdono, come le linee melodiche che la Magnan sa creare. Nel suo percorso compositivo ogni brano è un mondo a sé. Talento e disciplina potrebbe intitolarsi un saggio sulla musica della Magnan, che scrive seguendo l’estro ma non a briglie sciolte, con un criterio costruttivo e formale rigoroso; assai indicativa questa dichiarazione relativa al rapporto con il testo: – Come il suono modula il divenire, compiendo o smentendole attese, la parola divenuta segno, vuol mantenere la funzione di provocare e guidare l’intuito dell’ascoltare nel percorso creativo del lavoro, servendo da trampolino verso i limiti del comprensibile, tra le immagini isolate evocate laddove suonano le parole- ”… (Estratto da: Renzo Cresti, Musica Presente, Tendenze e compositori di oggi, Libreria Musicale Italiana 2019, pag 622-625).

Il suo linguaggio abbraccia sia le forme classiche che ci riportano fino al barocco, che le più ardite scritture sperimentali, dove soffi, pizzicati e strutture graffianti senza suono, si confondono alle melodie che occhieggiano inquiete tra le righe delle sue composizioni ” (L. Verzulli, recensione).

Le piace scrivere per insoliti combinazioni strumentali e vocali (recentemente ha scritto un’opera per quartetto di fagotti composta da due fagottini, fagotto e contrabbasso, prima opera originale scritta per questo organico), per estendere la sua ricerca come compositore .

“Margini due di Carla Magnan è un titolo carico di suggestioni, da quel piccolo capolavoro di Klee, -Ad margine- al bouleziano -Ai limiti della terra fertile-, per dire di quell’invisibile diaframma che nel caso della Magnan separa il territorio eletto, quello di due brani bartokiani, dal più libero spazio dell’invenzione che di quei brani si nutre per dissolverli in una più liberata sfrenatezza strumentale.(Giampaolo Minardi, Gazzetta di Parma, recensione).

E’ evidente che la curiosità e la voglia di sperimentare contraddistingue ogni sua scelta compositiva, perché “Dietro ad ogni gesto ed al di là di ogni eventuale provocazione, s’intravede sullo sfondo la vera abilità del compositore: piegare il segno e la forma al servizio della propria creatività creando un delicato equilibrio capace di mediare tra lo spirito come manifestazione del tempo e una materia – il suono – che può fare a meno di un qualunque rapporto durevole con lo spazio”. (Interviste sulla musica – Nel gesto, nel suono di Erika Dagnino).

Ha ricevuto commissioni da istituzioni, associazioni, solisti ed ensemble tra cui il Penderecki String Quartet, l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, l’ORT Orchestra della Toscana, L’orchestra dei Pomeriggi Musicali, I Mercoledì del Macerata Opera Festival Sferisterio, l’Orchestra Milano Classica, il Contempoartensemble di Firenze, Gog – Giovine Orchestra Genovese e la Fondazione Carlo Felice, Domani musica ensemble di Roma, Dedalo ensemble di Brescia, Piediluco in musica di Terni, il Festival Risuonanze (Trieste, Italia), il Freon Ensemble di Roma, il NewMadeEnsemble di Milano, il Quartetto Michelangelo, Musiche in Mostra Rive-Gauche Concerti di Torino, la Simc (Società Italiana di Musica Contemporanea), Massimiliano Damerini e Giovanni Ricciardi, il Fìari Ensemble di Torino.

La sua musica è stata ed è eseguita nelle principali istituzioni musicali italiane ed estere, in sale prestigiose come al Piccolo Regio per Settembre Musica di Torino (ora MITO), a Firenze al Teatro Verdi per la rassegna PLAYIT! Festival di musica italiana contemporanea, al Festival di Nuova Consonanza di Roma, al Festival MiXXer al Teatro Comunale di Ferrara, alla IUC Istituzione Universitaria dei Concerti dell’Università La Sapienza di Roma, alla GAM Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, al Teatro Carlo Felice per la Gog, alla Sala Petrassi del Parco della Musica di Roma, solo per citarne alcune. All’estero i suoi lavori sono stati ascoltati negli Istituti Italiani di cultura all’estero: ad Istanbul, Pechino, New Delhi, Tokyo ma anche in ambasciate, come alla Bulgarian Embassy a Washington DC e più recentemente al Festival Osmose (Belgio), al Temp’óra International Meeting Cenon di Bordeaux (Francia), al “Festival Epidaurus” Dubrovnik (Croatia), al Festival Spectrum Castle of Idrija (Slovenia), al Grand Duchy of Luxembourg, a Tallin (Estonia), a Bratislva (Repubblica Slovacca), alla Real Academia de Bellas Artes de San Fernando (Madrid, Spagna) per proseguire al Raasrang World Flute Festival di New Delhi (India), al Iawm Congress – Flagstaff (AZ USA), al Festival di Hartford (Connecticut, Usa), in Israele (all’università di Haifa all’Hecht Arts Center e al Striker Auditorium di Tel Aviv), a Beijing (Pechino) al Modern Music Festival, al Thailand International Contemporary Festival a Chiang Mai (Thailand), a Pittsburgh al Bricolage Theater, in Argentina a Buenos Aires ed altri.

Il 19 giugno 2018 un’altra importante première americana a New York City per il concerto finale del 38th Concert Season North/South Consonance, con l’esecuzione di “Una Stanza per Judith” per orchestra d’archi, ispirata a una lettura di “Una stanza tutta per sé” di Virginia Woolf, di cui cadeva il 136 anno dalla nascita, con Max Lifchitz, direttore e la North/South Chamber Orchestra.

Vincitrice di numerosi concorsi di composizione nazionali e internazionali e spesso segnalata per merito artistico, come al RED NOTE New Music Festival Composition Competition (Illinois State University), l’Earplay Donald Aird Competition di San Francisco (USA), al Portland Chamber Music Festival Composers Competition (Maine, USA), al Busan Maru International Music Festival Composer Competition (Sud Corea), al Nooa Project (Barcelona, Spain), al XX° Concorso ICOMS Città di Torino (prima donna vincitrice), al I° Concorso Angelo Paccagnini per orchestra, al XXVII e al XXVIII Premio Valentino Bucchi di Roma Capitale, al 32° Concorso Guido d’Arezzo, tra gli altri.

Per tre volte le sue composizioni sono state selezionate dalla SIMC, Società Internazionale di Musica Contemporanea per gli ISCM World Music Days (Hong Kong 2007, Lituania 2008, Belgio 2012).

E’ autrice di spettacoli e pièce teatrali, di cui scrive sia la musica che i libretti e le drammaturgie:

“Se il teatro di prosa si avvale spesso di musiche di scena, in questo originale teatro di musica è forse più opportuno parlare di parole di scena…” (Roberto Carusi, regista); collaborando con importanti attori, registi, poeti e scrittori italiani. Fondamentale la sua collaborazione con lo scrittore Marco Santagata (finalista al Premio Strega nel 2015), da cui suoi romanzi ha composto due opere.

Una particolare attenzione merita la produzione scritta a quattro mani con la compositrice Carla Rebora, ormai più che decennale. Pur mantenendo entrambe la loro originalità creativa e la loro carriera compositiva, insieme danno vita a quello che è un vero e proprio “unicum” nella storia della musica. Particolarmente significativo è il rapporto di riflessione e scrittura a quattro mani anche dell’aspetto drammaturgico del loro lavori, della cura e dell’analisi delle figure che emergono dai loro lavori, sia cameristici che teatrali.

I suoi lavori sono radiodiffusi o trasmessi in diretta radiofonica da RAI Radio3, dalla Filodiffusione canale V (Ritratti contemporanei), da Radio Vaticana, da RadioCemat e dalla tedesca WDR2.

Pubblica per Raicom Edizioni (Roma, Milano), Casa Ricordi – Universal Music Publishing (Milano), Taukay Edizioni (Udine) e Sconfinarte (Brescia).

E’ co-direttrice della rivista SuonoSonda, semestrale di ricerca orientato all’approfondimento dei tratti più innovativi della musica recente (contemporanea, elettronica, jazz, rock…) nato nel 2003 ed è vicepresidente dell’Associazione musicale e culturale Pasquale Anfossi di Genova, la cui rassegna concertistica celebranel 2020 i venticinque anni di attività (http://www.pasqualeanfossi.it)

Fa parte dei compositori membri della Villa dei Compositori (http://www.villacomposers.org)

A dimostrazione dell’importanza della sua figura di interprete, saggista, intellettuale e ovviamente compositrice, l’8 marzo 2018 è stata nominata dal Sindaco di Genova Ambasciatrice di Genova nel Mondo, insieme ad altre 28 eccellenze femminili legate alla Città.

E’ docente al Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova.

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VIAGGIANDO LA LUCE

Rai Trade Edizioni Musicali
NUOVA MUSICA PER ORCHESTRA vol. III – Collana Archivi del XXI° Secolo. Pubblicato dal Centro di Musica Contemporanea di Milano. Lo puoi trovare su iTunesGoogle Play.

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Carla Magnan e Carla Rebora

Comporre a quattro mani

Carla Magnan e Carla Rebora si incontrano nella classe di Azio Corghi all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (Roma) e all’Accademia Chigiana di Siena, dove si sono perfezionate in Composizione. Precedentemente si sono diplomate in Pianoforte, Composizione e Clavicembalo la prima; in Pianoforte, Composizione e Biennio di Secondo Livello in Composizione la seconda. Entrambe vincitrici di concorsi di composizione nazionali ed internazionali e spesso segnalate per merito artistico delle loro composizioni hanno al loro attivo diverse commissioni ed esecuzioni da parte di solisti, ensemble ed orchestre. Proficua e assolutamente innovativa è la collaborazione e l’intesa creatasi tra le due compositrici, ormai più che decennale, pur mantenendo entrambe la loro originalità creativa e la loro carriera compositiva. Particolarmente significativo è il rapporto di riflessione e scrittura a quattro mani anche dell’aspetto drammaturgico del loro lavori, della cura e dell’analisi delle figure che emergono dai loro lavori, sia cameristici che teatrali.

Insieme hanno scritto Hymnen (2004), sei immagini musicali con testi tratti ed elaborati da Hymnen an die Nacht di Novalis e il corto d’opera L’aurea d’Amore (2009) su libretto tratto dal romanzo “Il copista” di Marco Santagata. Entrambe le opere hanno vinto il primo premio in importanti concorsi di composizione. Nel 2010 hanno trascritto Un noveau Petit train de plaisir, suite per pianoforte a quattro mani dal balletto di Azio Corghi, per e su commissione della Universal Musica Publishing Ricordi e l’opera multimediale Demo-cracy (2012) per attrice, soprano ed ensemble, elettronica e video, con la collega Roberta Vacca, commissionata e prodotta da Sconfinarte Edizioni musicali in collaborazione con il Centro di musica contemporanea di Milano. Del 2013 è un nuovo corto d’opera per soprano, attore ed ensemble Il salto degli Orlandi, su libretto tratto dal racconto omonimo di Marco Santagata (Sellerio edizioni), che diventerà nel 2014 un’opera buffa, per soprano, tenore, baritono ed ensemble che riceverà nel 2015 una menzione di merito speciale al Concorso Internazionale di Composizione “Gabriella Gentili Mian” indetto dalla Fondazione Teatro Verdi di Pisa e riservato ad un’opera da camera originale. Ancora musica da camera con Squarci, studio per un’opera (2014), una commissione del Simc Ensemble per Temp’óra International Meeting Cenon, 3^ Edizione a Bordeaux e nel 2015 un brano per quintetto vocale, L’immoto guardo, una commissione dell’Ensemble La dolce maniera in collaborazione con l’Associazione Pasquale Anfossi. Una riflessione sul tema del Tempus fugit, tra i madrigali di Gesualdo e il III libro delle Georgiche di Virgilio, riproponendo in una nuova “chiave” l’antica tecnica della tropatura.

La loro collaborazione prosegue nel 2016 con …à bord d’un petit train de plaisir, rivisitazione della celebre suite nella trascrizione per pianoforte a quattro mani, quartetto d’archi e voce recitante, per la Universal Musica Publishing Ricordi. Qui la musica pirotecnica del balletto interagisce con il testo divertentissimo ed ironico di Quirino Principe che lui stesso definisce un feuilleton con venature tragico-teologiche su musiche di Gioachino Rossini commentate da un volonteroso (ma inadeguato) Quirino Principe.

Mediterranea, onde sonore è un Melologo in quattro approdi, con Prologo ed Epilogo, che ripercorre il viaggio delle donne attraverso il Mediterraneo. Collegando musica e parola si vuole raccontare la migrazione come esodo, cercando di superare i confini della sfiducia tra le diverse culture che si incontrano. Il lavoro è per attrice e orchestra d’archi, su commissione del Festival dell’Opera del Mercoledì del Macerata 2016, scritto anche con Roberta Vacca, Cinzia Pennesi e Maria Letizia Gorga, autrice del testo.

Con Standomi un giorno e A song for Laura per soprano, tenore ed orchestra, vincono il terzo premio al Busan Maru International Music Festival Composer Competition 2016 (Sud Corea) e con Una stanza per Judith, rielaborazione di Judith per voce femminile e orchestra d’archi su testo e musica di Carla Magnan e Carla Rebora (da una lettura di Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf), vincono il North/South Consonance’s Chamber Orchestra Call for Scores 2017 di New York City (USA).

Nel 2020 hanno scritto Gli uncini del diavolo per voce ed ensemble, opera commissionata dall’Associazione musicale “Sergio Gaggia” di Cividale del Friuli, dal Comune di Cividale del Friuli e dalla Regione Friuli Venezia Giulia in occasione dei 600 anni della caduta del Patriarcato di Aquileia (1420-2020) e il loro ultimo lavoro andato in scena  a dicembre 2021:

Il ricordo che se ne ha, opera musicale in un atto per attrice cantante, soprano, voce maschile recitante ed ensemble, prodotta dell’Ente Luglio Musicale Trapanese su drammaturgia di Mariza D’Anna e Guido Barbieri.

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DAGH

DAGH per violoncello solista e marimba

AA.VV. , “Stati iniziali”, Genova, Suonosonda, 2003
musiche di: Colla, Magnan, Petrassi, Ceccon, Denini, Perata, Pennisi
CD e Partitura pubblicati per gentile concessione di RAITRADE edizioni, a cura di SUONOSONDA.

Violoncello: Vittorio Ceccanti, Marimba: Maurizio Ben Omar

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Carla Magnan e SuonoSonda

Carla Magnan, compositore e didatta, è anche co-direttrice insieme a Francesco Denini, della rivista di ricerca musicale SuonoSonda, semestrale di orientato all’approfondimento dei tratti più innovativi della musica recente (contemporanea, elettronica, jazz, rock…) nato nel 2003. Per taglio e formato ricalca i tratti tipici della più consueta rivista letteraria, trovando però il suo ‘centro musicale’ in un CD di circa 60 minuti contenuto all’interno della rivista e accompagnato da una o più partiture pocket di brani scelti tra quelli presentati.

I fiori dipinti – dal punto di vista sonoro, almeno – da Jean Francaix ci portano, ancora una volta, a superare il tempo fisico, quello che banalmente possiamo misurare con l’orologio, per andare verso le aporie del tempo musicale: gli orologi di Jean Francaix – o di Linneo, insomma, come volete voi – sono orologi che camminano seguendo una cadenza molto imprecisa, quella dell’apertura delle corolle dei fiori. Questo fiore, che si è appena aperto, è […] un fiore che, per l’appunto, si apre, grossomodo, verso il declinare del tramonto. E quest’ora, però, ci dice anche una piccola cosa; che, forse, possiamo fare una piccola festa, una piccola festa per la nascita di qualche cosa che non nasce molto spesso, qualcosa che apre i suoi fiori, la sua corolla, ma non è un fiore. Che cos’è? È una rivista, una rivista che ha, in realtà, fiori di carta; le sue pagine potrebbero essere anche paragonate a fiori di carta che improvvisamente si aprono. E la festa è doppia – diciamo così – perché ,da un lato, nasce una rivista, uno strumento di diffusione della cultura e del sapere, e già questo in Italia, insomma, è un dato non troppo frequente e, dunque, da sottolineare tre volte con la penna rossa. In più, si tratta di una rivista il cui oggetto del sapere è il suono, in particolare il suono contemporaneo, con tutte le sue intersezioni – quelle che possono essere reperite nella storia delle idee – con discipline che sono vicine al suono, ma che non coincidono strettamente con la pratica e la cultura del suono: per esempio, la psicanalisi; per esempio l’architettura. E già questo è un altro motivo per far festa. Questa rivista, in realtà, non è ancora ben nata in tutte le sue forme, è ancora una creatura giovane, che attende di avere una sua destinazione precisa. Però abbiamo voluto sottolineare questo piccolo evento, cogliendo la creatura quasi nella fase della sua nascita. La rivista s’intitola SuonoSonda… (RadiotreSuite del 15-9-2003, trascrizione dell’inizio dell’intervista di Guido Barbieri a Carla Magnan e Francesco Denini per l’uscita del primo numero).

Dal 2009 Suonosonda bandisce ogni due anni un concorso internazionale di composizione, creazione e critica musicale unico nel suo genere. Con esso si intende offrire ad ogni musicista e artista emergente, l’opportunità di partecipare alla costruzione di numero della rivista, con un titolo scelto opportunamente, che diventa anche il titolo del concorso. Le dieci sezioni vanno dalla composizione, alla musica elettroacustica e/o strumentale con elettronica, al jazz, alla musica rock a carattere innovativo e sperimentale, a programmi innovativi di scrittura o di costruzione informatica del suono, alla saggistica di carattere musicologico, ai testi poetici o pagine letterarie legate a temi musicali, alle immagini, grafiche e/o fotografiche in bianco e nero, alle produzioni audio/video.

www.suonosonda.it

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